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12

giugno

La sonda geotermica verticale scambia con il terreno in profondità, che rimane a temperatura sempre costante e vicina a quella che serve per il comfort. L’impianto a pompa di calore geotermica, se ben dimensionato, è autonomo ed è in grado di soddisfare al 100% le richieste di un edificio.

Sotto i nostri piedi disponiamo di una quantità di energia inesauribile, gratuita, rinnovabile, ecocompatibile e a disposizione 365 giorni l’anno. A partire da una profondità di 10 metri il sottosuolo presenta una temperatura costante per tutto l’arco dell’anno, ideale per utilizzi in impianti a bassa entalpia. La geotermia a bassa entalpia sfrutta questo calore “gratuito” per la climatizzazione degli edifici estraendolo dal sottosuolo tramite una sonda geotermica e cedendolo a una pompa di calore che lo incrementa ulteriormente e lo distribuisce all’edificio da riscaldare attraverso impianti a bassa-media temperatura. Lo stesso processo, ma inverso, avviene durante il periodo estivo per raffrescare i locali. Durante tutto l’anno si riesce quindi a produrre contemporaneamente riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria per coprire l’intero fabbisogno dell’edificio.

Come si scambia il calore del sottosuolo?

Attraverso l’immissione nel terreno di una sonda geotermica in plastica e inserita in un pozzo di pochi centimetri a profondità variabile dai 70 ai 150 metri, scavato accanto all’abitazione, invisibile dopo la costruzione, il tutto anche nello spazio contenuto di un giardino o di un cortiletto.

Scegliere un sistema a pompa di calore abbinato a sonda geotermica verticale, significa preferire un’installazione pulita, con impianti molto efficienti dal punto di vista del comfort ambientale e che non producono emissioni di CO2 e di gas ad effetto serra nell’atmosfera. Con l’impianto geotermico è drasticamente ridotto anche l’inquinamento dell’ambiente domestico: niente fumi o residui di gas incombusti pericolosi come il monossido di carbonio. L’assenza di combustioni annulla i rischi di scoppio derivanti dalle perdite da condotte di distribuzione del gas o da serbatoi interrati.

L’impianto a pompa di calore geotermica, se correttamente dimensionato, è completamente autonomo ed è in grado di soddisfare al 100% le richieste dell’edificio, senza necessità di revisioni annuali o controllo dei fumi.

Quanto costa un impianto geotermico?

I costi di installazione di un impianto geotermico a pompa di calore variano in base al tipo di edificio e alla natura dei terreni. Volendo fare un esempio tipico di una villetta singola di circa 150 mq, costruita con moderne concezioni e nel rispetto delle normative, costa indicativamente 15÷20.000 € “chiavi in mano”. Consente un risparmio economico annuo sui costi di esercizio rispetto ad un sistema tradizionale di circa il 50%.

La discriminante fondamentale è il clima locale: l’umidità e le temperature sono le variabili che mettono in crisi lo scambio con l’aria. Zone nebbiose e umide, anche se non molto fredde, provocano molta brina sugli scambiatori e i cicli di sbrinamento sprecano molta energia. Allo stesso modo temperature rigide o elevate rendono inefficiente lo scambio con l’aria. Con temperature prossime allo zero le pompe ad aria funzionano lo stesso, ma il loro rendimento precipita. Invece, la sonda geotermica verticale scambia con il terreno in profondità, che rimane sempre a temperatura costante e molto vicina a quella che ci serve per il comfort.