La portata della pompa sommersa
Se si devono spostare dei fluidi da un qualsiasi tipo di vano recipiente verso l’alto (oppure orizzontalmente) è necessaria una pompa elettrica. Quando i fluidi si trovano in vani che sono posizionati ad una certa profondità, quello che ci serve è una tipologia di pompa sommersa per pozzi. La pompa è un dispositivo meccanico che ha come suo scopo fondamentale quello di spostare dei fluidi. I due criteri fondamentali, per mezzo dei quali descriviamo questi dispositivi, sono la portata e la prevalenza. Quando parliamo di portata lo facciamo in riferimento alla quantità di fluido che la pompa è capace di spostare all’interno di un determinato arco di tempo: in base alla quantità di fluido che dobbiamo rimuovere o spostare servirà una pompa di una certa portata. Se, ad esempio, si deve svuotare un pozzetto di 60 lt. in un’ora (perché nel giro di un’ora si riempirà) allora si ha bisogno di una pompa che abbia una portata che sia pari almeno a 1lt. al minuto.
La prevalenza della pompa sommersa
Quando facciamo riferimento al valore della prevalenza si parla invece dell’altezza alla quale la pompa sommersa riesce a spingere il fluido. Questo criterio è espresso in metri e si incrocia con quello della portata: solitamente, più si aumenta il valore della portata della pompa più diminuisce la prevalenza massima. La pompa deve sollevare l’acqua da un punto A ad un punto B. Per questo motivo deve venirsi a creare, all’interno del tubo, un vuoto d’aria, in modo che l’acqua possa risalire spinta dalla pressione atmosferica e giungere in pressione all’interno del tubo di mandata. Per determinare la prevalenza di una pompa sommersa si può misurare la differenza che, in metri, c’è tra il livello dove viene aspirata l’acqua ed il livello a cui riesce a mandarla. All’interno del processo di spinta si deve però tener conto di alcune variabili: la pressione, la velocità e i rallentamenti. Difatti, assieme all’altezza che raggiunge, l’acqua sarà caratterizzata da una pressione ed una velocità che non aveva in fase di stasi: è la pompa sommersa a conferirgliele. La pompa sommersa, che è un dispositivo elettrico, ha bisogno di un galleggiante per attivarsi: quando i fluidi raggiungono una certa altezza, il galleggiante attiva la pompa e ne innesca il movimento. A questo punto la pompa trasforma l’energia elettrica in energia cinetica: la girante, attivata da questo trasferimento, imprime forza ai fluidi trasformando l’energia cinetica in forza di pressione, spingendo i fluidi verso l’alto. Questi sono i vari passaggi attraverso i quali la pompa sposta i fluidi e svuota il vano (o recipiente) che li conteneva. Ovviamente, oltre al galleggiante, la pompa sommersa ha bisogno del motore. Il motore sommerso costituisce la parte elettrica dell’”elettropompa” vera e propria.
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