La ristrutturazione e il restauro degli edifici comprende un ampio spettro di attività, dalla semplice tinteggiatura fino a interventi di consolidamento strutturale. Il consolidamento strutturale ha diversi gradi di complessità e, a seconda del tipo di lesione e di tipologia di edificio, può essere svolto secondo metodi e modalità differenti.
Il consolidamento di fondazioni e solai
Relativamente agli interventi in ambito di consolidamento strutturale e restauro di edifici civili, storici e industriali, i più frequenti sono il consolidamento di solai e fondazioni.
Quando ci si appresta al consolidamento strutturale, le tipologie di edificio su cui solitamente si interviene sono edifici con sistemi strutturali in cemento armato ed edifici con sistemi strutturali tradizionali, ossia muratura, calcestruzzo e legno. Il cemento armato prevede un consolidamento strutturale che renda coesa parte plastica ed elastica e particolare attenzione meritano i giunti tra elementi verticali e solai. Tra le tipologie di solaio maggiormente utilizzate si annoverano i solai in legno, in acciaio, in laterocemento, prefabbricati, in calcestruzzo armato e ad arco e volta.
Tra le tipologie di solaio più diffuse nelle costruzioni storiche, invece, troviamo i solai in legno che sono una delle tipologie più elementari di partizione orizzontale. Le altre tipologie di solaio sono sistemi statici dinamici complessi, che necessitano di un preciso e accurato calcolo ingegneristico per verificarne il miglio approccio al restauro.
Gli interventi di consolidamento di solai in legno prevedono la formazione di una nuova soletta in calcestruzzo, opportunamente armata e interconnessa alle travi, cosicché la struttura possa reggere carichi più consistenti.
Questa operazione di consolidamento dei solai in legno prevede l’utilizzo di specifici connettori fissabili alla trave di legno o sopra l’assito. Il connettore verrà poi affogato dal getto in calcestruzzo, contenendo connettore e relativa rete elettrosaldata, permetterà di ottenere una soletta collaborante e altamente resistente. I connettori vanno posti piuttosto vicini l’uno all’altro, l’esatta distanza è determinata da uno specifico calcolo.
Le nuove tecnologie
Il consolidamento strutturale segue il mood dell’architettura e per questo ci si ritrova sempre più spesso a parlare di restauro ecosostenibile.
È il caso degli interventi su porzioni di calcestruzzo armato. Il calcestruzzo armato è un esempio tipico di consolidamento strutturale su cui ragionare poiché è un sistema costruttivo relativamente nuovo e le operazioni di restauro compiute negli scorsi decenni hanno dato risultati non troppo soddisfacenti.
Il problema sostanziale degli approcci al consolidamento strutturale del calcestruzzo è stato reputarlo un materiale perfettamente finito, senza stabilizzazioni oltre il sistema di posa. Si sono quindi usati materiali anti-traspiranti che hanno inficiato le qualità meccaniche della componente plastica con risultati non congrui alle aspettative. Il nuovo approccio prevede l’esternalizzazione degli interventi: si dona nuova coesione alla muratura mediante fasciature esterne superaderenti.
L’aderenza ottimale è data dall’impiego di reti in maglia d’acciaio super resistenti cui si integrano calci e malte ad aderenza migliorata. Un risultato che permette un consolidamento strutturale ottimale e un naturale deflusso delle variazioni di umidità della struttura originaria grazie all’impiego di malte e materiali naturali e traspiranti.