La circolazione diretta: in cosa consiste?
Il metodo di perforazione a circolazione diretta è un sistema di scavo per pozzi che presentano piccole e medie dimensioni. Per mezzo di questo particolare sistema si può perforare ogni tipo di terreno e raggiungere le profondità massime che le tecnologie della perforazione, ad oggi, consentono. La tecnica di cui si parla viene generalmente usata per la realizzazione di pozzi di piccolo e medio diametro e consente di perforare in assenza di tubazioni di rivestimento provvisorie. Il metodo a circolazione diretta avviene tramite il pompaggio del fluido di circolazione (fango a base di bentonite e/o polimeri) all’interno delle aste. Esso viene fatto risalire nell’intercapedine fra aste e il foro, trascinando così in superficie il materiale perforato dallo scalpello. Nella prima parte dello scavo il tubo guida è utile a contenere la tendenza allo smottamento durante la perforazione. La stabilità del foro è garantita dal carico idrostatico del fluido di perforazione e la sua viscosità, che deve essere tale da consentire il trasporto in superficie del terreno perforato. Per asportare efficacemente il materiale senza eccedere nella viscosità, la velocità di risalita del fluido non deve essere inferiore a 0,2 m/s effettivi. Il sistema di scavo utilizza l’azione combinata del taglio, risultante dalla combinazione tra la rotazione dell’utensile ed il peso che grava su di esso. Il tiro massimo dell’impianto deve essere almeno del 30% superiore al peso della batteria utilizzata e quello delle tubazioni da mettere in opera. Le profondità ottimali si attestano da 0 a 1000 metri; i diametri ottimali da 152 mm a 444 mm. Questa tecnica è utilizzabile efficacemente in tutti i tipi di terreno, sia alluvionale che di rocce sedimentarie o cristalline. Solo nelle formazioni che presentano importanti fessure o fratture, si può ricorrere a cementazioni o rivestimenti con tubazioni.
Perforazione a circolazione inversa
Il metodo di perforazione a circolazione inversa è un sistema di scavo per pozzi di grandi dimensioni. Questo sistema è solitamente utilizzato per realizzare pozzi di grande diametro e consiste nel far risalire il fluido di perforazione insieme al materiale perforato all’interno della batteria d’aste. Nella prima parte dello scavo il tubo guida contiene la tendenza allo smottamento durante le fasi di perforazione. La stabilità del foro è garantita dal carico idrostatico del fluido di perforazione che, nel caso specifico, è costituito da acqua o fango leggero naturale. Se le condizioni lo richiedono, si può utilizzare il fango bentonitico o base di polimeri. Per consentire l’asportazione anche del materiale più grossolano, la velocità di risalita del fluido non deve essere inferiore a 2,5 – 3 m/s. Il sistema di scavo utilizza l’azione combinata tra la rotazione dell’utensile ed il peso che grava sullo stesso. Le profondità ottimali vanno da 3 a 400/500 metri; i diametri ottimali da 600 a 1000 mm. E’ consigliato utilizzare questa tecnica nella perforazione di terreni alluvionali.
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